“Sin dall’inizio, quando ho dovuto spiegare il significato di Shin-On, ho sempre detto che è una sorta di grido del cuore, un’espressione in sintonia con il sé”.
SHIN – ON
(i suoni)
Il lavoro di Matsuyama si ispira alle teorie di Kandisky come “il colore è un suono interiore” ma svela anche un profondo collegamento con le modalità espressive della cultura orientale. Partendo da un’intuizione filosofica, Matsuyama dipinge lo Shin-on, ovvero il suono delle cose, quella musica che le origina e le esprime.
La premessa dell’artista giapponese è che tutto è Shin-on, suono, e la sua pittura diventa la materializzazione visibile di quest’idea. La tematica dello Shin-on in Matsuyama è di questa natura. Stabilisce quel sottile rapporto tra il visivo e il sonoro in cui l’uno rimanda e suggerisce inevitabilmente l’altro. Le superfici accidentate e ricche di materia dei suoi quadri possono essere viste come una partitura da decifrare nell’intimo. L’eco dei suoi quadri rimanda alla nostra sonorità interiore e individuale.
I quadri di Matsuyama, nel loro silenzio, si presentano come delle partiture da leggere, da far vivere. Così c’impegnano e costringono lo sguardo ad attivarle con tutti i nostri sensi; lo sguardo invita lo spirito a scoprirle, a percorrerle come un paesaggio.